Nella meditazione seduta possiamo anche scegliere di lasciare che il mondo delle sensazioni fisiche arretri sullo sfondo, insieme con il panorama sonoro e le altre modalità percettive, per mettere in primo piano nel campo della consapevolezza questo o quel particolare aspetto della nostra esperienza del momento presente, per esempio lo stesso processo del pensiero e/o le emozioni che proviamo.
In questo caso ci stiamo occupando delle attività della mente stessa come organo di senso, proprio come ci possiamo occupare delle attività degli altri 5 sensi più tradizionali, raffinando così la nostra intimità con la mente stessa e con il suo modo di funzionare quando mira a potenziare o al contrario a sopprimere la consapevolezza.
Questa pratica consiste nello stare seduti e portare semplicemente l'attenzione ai pensieri e a ciò che accade nel campo della consapevolezza, che nasce e poi passa via senza interruzioni quello che spesso appare come un fiume, un torrente, una cascata.
Prendiamo nota meglio che possiamo del loro contenuto, del carico emozionale che si portano dietro e della loro natura; ci è facile scoprire che a loro volta portano ad altri pensieri o ricordi, ad altre immagini fantasie, che ci trascinano via con loro nel fiume della proliferazione di tutti i pensieri invece di lasciarci entro quella cornice di riferimento cognitiva nella quale li si vede con un certo grado di equanimità, distinguendo fra gli avvenimenti ed il loro carico emotivo e lasciando che abbiano la loro energia intrinseca, che siano quello che sono: nient'altro che eventi del panorama della mente, nel campo della consapevolezza stessa.
Meditazione del respiro, suoni e pensieri
https://anchor.fm/melissa-sangermani/episodes/Meditazione-del-respiro--suoni-e-pensieri-en6tqp

Comments