Che cos'è la Mindfulness?

Quante volte nel quotidiano sperimentiamo un senso di disagio, di lieve o profonda sofferenza.

Sembra che manchi sempre qualcosa all’appello, spesso ci sentiamo soffocati in situazioni dalle quale non riusciamo ad immaginare nessuna via d’uscita, ci sfugge un piano d’azione, una mappa in cui muoversi per trovare soluzioni favorevoli.

“Qualcosa non ha funzionato”, “Sono io che sbaglio”, “E’ lui che non mi capisce”, “Nessuno mi ascolta”, “Nessuno mi comprende”.

Domande che occupano la mente di tutti e che frequentemente ci trascinano in episodi del passato o in scenari del futuro.

Tutto questo mentre il tempo scorre e momento dopo momento ci scordiamo chissà come di osservare l’istante in cui accadono le cose della vita: il presente, questo sconosciuto.

La mente tende a rifuggire il presente per adagiarsi più o meno comodamente nel passato o nel futuro. E tralascia, così facendo, l’accesso alla vita.

In questo momento, qui e ora, sono presente alla vita? O la mia mente è talmente intasata di ricordi, pensieri e fantasticherie da precludermi il contatto diretto con l’esistenza?

Scrive Neva Papacristou: “Domandiamoci se ci rendiamo conto che ogni volta che usciamo di casa già sappiamo come andranno le cose e di quanto poco siamo disposti ad andare incontro alle nostre giornate prevedendo la possibilità che l’imprevisto sia effettivamente reale quanto lo sono le nostre aspettative.

Per dirla in breve: abbiamo in noi spazio a sufficienza per incontrare la realtà oppure le nostre opinioni su di essa occupano tutto il nostro panorama interiore?”

La Mindfulness riguarda questo, può aiutarci a trovare un senso nelle cose.

Consiste nel prestare attenzione al momento presente in modo intenzionale e senza pregiudizi.

Di che cosa è fatto il presente?

Quali sono, per così dire, i suoi ingredienti?

Con la Mindfuness coltiviamo la capacità di stare con l’inizio, la durata e la fine di ogni cosa, ossia stare con il fluire di ogni esperienza.

Perché il presente è un continuo dispiegarsi, un continuo fiorire, un continuo schiudersi; non è statico e congelato, non è qualcosa che possiamo definire o descrivere, inchiodandolo con parole e concetti.

E’ piuttosto un flusso cangiante e imprevedibile, sull’orlo del quale siamo sempre affacciati. Solo che non ci facciamo caso. 

E allora facciamoci caso. Affacciamoci. Facciamo una piccola prova. Vediamo com’è dimorare nel presente, vediamo di che pasta è fatto. Senza fare niente di particolare, come foglie appoggiate sull’acqua. E magari scopriamo perchè è così difficile starci.

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